Oggi durante la messa mi hanno molto colpito le parole della prima lettura del profeta Isaia: “Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te”
A questo si è aggiunta la lettura di alcuni post di commento al fatto di anticipare la messa di Natale del tenore: “E se vogliamo dire tutta la verità….Il Signore Gesù è nato una volta sola è morto ed è pure risorto dove siede alla destra del Padre . Xké ogni anno lo dobbiamo riportare piccolo e farlo nascere x poi farlo rimorire. Xke dobbiamo fare nascere e morire ogni anno????? “
Ho copiato integralmente…
Mi fa tristezza non quello che dice il ministro Boccia, ma quello che pensano, scrivono e dicono coloro che si professano cristiani che non sanno più cosa sia la fede, cosa costituiscono e rappresentano i sacramenti, le ricorrenze e le date di certi avvenimenti che scandiscono l’anno liturgico per ravvivare la fede, per farci ricordare e riflettere. Non dico che costoro sconoscono la teologia, ma hanno dimenticato le pur minime nozioni di religione apprese al catechismo.
Per questi soggetti essere cristiani, buddisti, mussulmani, atei è la stessa cosa.
Oggi la maggioranza delle persone si crea una religione di comodo, un Dio proprio che gli permetta di fare il bene che preferiscono e non gli dica nulla se praticano il male che desiderano.
Questa religione di oggi poi non deve essere apertamente professata, perchè fa vergognare, non permette di accettare atteggiamenti e pensieri oggi di moda e mette all’indice e al pubblico ludibrio chi la professa.
Cosa piace oggi?
Un Dio inventato.
Un Dio a convenienza.
Un Dio personale.
Un Dio che apprezzi l’uomo quando si impegna a fatica in sacrifici che però gli diano soddisfazione.
Un Dio che permetta di non impegnare affatto l’essere umano in quelle norme religiose e morali che sono un po’ fastidiose.
Alla fine l’uomo che fa?
Si crea un Dio egoistico, individuale.
Quest’uomo neo umanista identifica questo Dio in un timbro di una vaga religione che piace…per esempio: il Cristianesimo.
Si è ribaltata la creazione, non è più l’uomo ad immagine e somiglianza di Dio, ma si crea un Dio che ubbidisca alle leggi e ai capricci terreni, perchè tanto poi arriva la “divina misericordia”
L’uomo moderno diventa esso stesso Dio
Il Vocabolario riferisce:
CRISTIANO SIGNIFICA di Cristo; della sua dottrina e religione che è conforme all’insegnamento e alla legge di Cristo.
Essere Cristiani, significa forse dire di far parte di una delle tantissime religioni che credono in un unico Dio?
Essere Cristiani, significa forse seguire una tradizione religiosa che abbiamo imparato sin da piccoli?
Oppure significa rivolgersi con Amore al nostro caro Dio per apprezzare ciò che Lui ci esprime nell’unico libro ispirato che ci ha lasciato: la Sacra Bibbia?
Oppure significa rivolgersi con Amore al nostro caro Dio perchè, amando immensamente l’uomo, ci ha dato il dono di suo figlio, Gesù Cristo, per salvarci attraverso la sua nascita e la sua morte da vero uomo e vero Dio e che possiamo ricordare con la lettura dei Vangeli?
Oggi conosciamo Cristo esclusivamente come vaga idea e non facciamo nessuno sforzo per conoscerlo ed incontrarlo veramente.
Non si può essere cristiani e non essere figliuoli di Dio perché le due definizioni si equivalgono.
Tutti dovremmo fermarci un po’, scrollarci di dosso quella superficialità perenne che ci attanaglia e approfittare del Natale per riflettere e osservare la propria vita.
Ricordare quella nascita non è preparare il presepe, agghindare case e vetrine con luminarie.
Ricordare ogni anno quella nascita è fondamentale per fare scendere dal piedistallo quell’uomo che si è posto su un altare e pensa di essere lui un dio immortale ed onnipotente che può agire a proprio piacimento.
Ricordare ogni anno quella nascita è fondamentale anche partecipando insieme alla santa Messa.
L’evangelista Marco, nel vangelo di oggi, ci ammonisce:
“Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate.
Lc 21,12-19
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.