Sant’Antonio e Messina…

Antonio, anzi Fernando,  nasce a Lisbona in Portogallo,  indossa il saio francescano a Coimbra, vuole andare ad Assisi a Conoscere S. Francesco.
Parte alla volta dell’Italia ed una tempesta lo fa naufragare a Milazzo, dove ancora oggi si trova una chiesetta all’interno di una grotta che ricorda quel fatto  e quel  soggiorno.
Da qui si sposta a Messina dove viene accolto dai frati francescani nel convento sul torrente Boccetta dove sorge oggi la chiesa di San Francesco all’Immacolata. Dopo avere soggiornato parecchi mesi a Messina, viene informato che a maggio, in occasione della Pentecoste, Francesco d’Assisi ha promosso un raduno per tutti i suoi frati per il Capitolo Generale. L’invito a parteciparvi è esteso a tutti e nella primavera del 1221 Antonio, con i frati di Messina, comincia a risalire l’Italia a piedi.
Si narra che durante il suo soggiorno nel convento del Boccetta,  il Santo scavò nel chiostro, con le  sue mani e ne scaturì copiosa acqua. Questo fu fatto dal Santo per evitare a lui ed agli altri confratelli di percorrere ogni giorno la strada in salita che portava nella vicina contrada dello Scoppo, che era su una collina.  In quel luogo fu costruito un pozzo. 
Per questo  motivo fu ampiamente rimproverato dal Superiore.
Antonio fece penitenza flagellandosi ed una mattonella del refettorio si macchiò in modo indelebile del suo sangue.
Messina, nella venerazioni al Santo, che poi si fermerà definitivamente a Padova e da questa città trarrà il nome con cui è universalmente conosciuto, è particolarmente legata. Oltre la tradizionale venerazione e processione nella Basilica a lui dedicata, voluta da Sant’Annibale Maria di Francia, ogni 13 giugno, per ricordare il suo soggiorno nella città dello Stretto, dal  Tempio di San Francesco all’Immacolata di viale Boccetta parte una tradizionale e sentita processione.

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